lunedì, ottobre 25, 2010

"Il viaggiatore onirico, uno spettacolo jazz" di Emanuele Conte

FONTE 
il-viaggiatore-onirico 23/10/2010
GENOVA - “Il viaggiatore onirico – uno spettacolo jazz” di Emanuele Conte tratto da un romanzo di Boris Vian (dal 28 ottobre al 6 novembre). La Tosse inaugura la nuova stagione con Boris Vian. Da giovedì 28 ottobre a sabato 6 novembre, ore 21.00 (domenica 31 ottobre, ore 18.30), Teatro della Tosse.
Un progetto del Teatro della Tosse per il Festival della Scienza 2010 è Il viaggiatore Onirico, uno spettacolo jazz. Molto ma molto liberamente tratto da AUTUNNO A PECHINO di Boris Vian, regia di Emanuele Conte, musiche di Dado Moroni, videopriezioni e animazioni di Gregorio Giannotta, scena di Luigi Ferrando, costumi di Bruno Cereseto, luci e suoni Tiziano Scali, assistente alla regia Gianni Masella.
Il viaggiatore onirico è una coproduzione tra il Teatro della Tosse e il Festival della Scienza, che da fin dalla prima edizione collaborano insieme con crescente successo.
Il viaggiatore onirico di Conte è un lavoro, che ragiona sulla dimensione del sogno e sulle dinamiche della comunicazione inconscia. I mezzi di trasporto reali sono un’allegoria per analizzare i punti di contatto visibili e invisibili tra sogno e realtà, mantenendo intatta la potenza eversiva delle opere di Vian.
L’impatto visivo dello spettacolo è molto forte, e catapulta lo spettatore in una realtà bidimensionale in bianco e nero, grazie all’uso di proiezioni video e all’interazione tra attore e disegni animati.
I postromantici e bizzarri protagonisti di questa storia, interpretati da Enrico Campanati, Pietro Fabbri, Silvia Bottini, Alberto Bergamini, Nicholas Brandon e Alessandro Bergallo interagiscono sul palco con personaggi creati dall’illustratore Gregorio Giannotta, che per lo spettacolo ha realizzato centinaia di tavole. Giannotta ha pubblicato disegni, illustrazioni e storie a fumetti per diversi editori, e ha collaborato alla realizzazione di diversi film d’animazione. Nel 2001 ha partecipato alla biennale dei giovani artisti a Sarayevo.
I disegni animati saranno proiettati sul palco trasformando il teatro in un luogo sospeso tra due dimensioni. Dai bozzetti di Giannotta, Bruno Cereseto ha realizzato i costumi di scena.
Terzo elemento fondamentale dello spettacolo, insieme agli attori e ai disegni animati, sarà la musica di Dado Moroni. Il grande musicista italiano ha composto le musiche originali dello spettacolo, diventandone anche un protagonista. Gregorio Giannotta, infatti ha creato/disegnato un Dado Moroni in matita e pastelli, che sarà in scena con gli attori in carne e ossa.
Nessuno meglio di un jazzista di fama mondiale poteva tradurre in note le pagine scritte da Boris Vian. Moroni ha saputo cogliere le sfumature, le improvvisazioni e gli umori dell’artista francese, che prima di diventare scrittore è stato un grande jazzista degli anni ’40, e questo stile musicale così imprevedibile è stato anche il filo conduttore della sua opera letteraria.
A rendere ancora più fantastica l’atmosfera sono le scene, realizzate da Luigi Ferrando, che coinvolgono emotivamente lo spettatore trasportandolo in una dimensione grottesca in bilico tra il fantastico e la realtà. La scena verrà percorsa in lungo e in largo dai protagonisti, ma grazie all’uso di botole e porte oblique i personaggi potranno salire e scendere sfidando, come nei sogni le leggi della forza di gravità. Un mondo dominato dalle regole della patafisica, ovvero la scienza delle soluzioni immaginarie.
Grazie a questo spettacolo la Tosse ritorna alle sue origini: scena, costumi e luci giocano con il bianco e il nero come accadeva nell’Ubu Re, messo in scena da Tonino Conte ed Emanuele Luzzati nel 1975, primissimo titolo della lunga storia del teatro della Tosse. Molti sono anche i punti di contatto tra Alfred Jarry, autore dell’Ubu e padre del teatro dell’assurdo, e la scrittura “jazzistica” di Boris Vian.
Protagonista della storia è Amadis Dudu, interpretato da Enrico Campanati, un subdolo e ambiguo impiegato, che si reca al lavoro facendo sempre lo stesso percorso. Un giorno sale su uno strano autobus, con un controllore bizzarro e un autista folle, che invece che condurlo davanti all’ufficio lo portano in Exopotamia.
In questa terra a metà strada tra la realtà e il sogno, Amadis incontrerà personaggi bizzarri e soprattutto si imbarcherà in un’impresa tanto mastodontica quanto inutile: la costruzione di una ferrovia in mezzo al deserto. Tra professori stravaganti, ingegneri eccentrici (lo stesso Vian era un ingegnere), segretarie provocanti, politici ambigui e ristoratori irremovibili si snoda un’avventura grottesca costellata di sorprese.
Uno spettacolo jazz, proprio come la scrittura di Vian fatta di improvvisazioni, discrepanze e sorprendenti armonie. Nel viaggiatore onirico confluiscono diversi elementi, che pur mantenendo un’identità precisa e singolare riescono ad unirsi in un unico spartito. Diversi piani di lettura, che si
intrecciano e si snodano, si inseguono e si scontrano come nel teatro di Jarry oppure come nei sogni.
Una storia poetica, visionaria e bizzarra in un mix di generi e umori, che rendendo omaggio al grande artista transalpino - di cui il Teatro della Tosse lo scorso anno aveva celebrato il cinquantenario dalla scomparsa con lo spettacolo/omaggio Gala de Musique de Boris Vian - , che esplora il mondo onirico.
All’inizio dello spettacolo, infatti Angel (Alessandro Bergallo) sale sul palco per dare la carica a un grande orologio a cucù, che si trasforma in un cervello. È qui tra le sinapsi e i neuroni, che si forma l’attività onirica dell’uomo e che si svolgono i fatti de Il viaggiatore onirico.
Il mondo onirico è uno spazio dentro tutti noi, del quale conosciamo relativamente poco. Freud, il padre della psicanalisi, ha sempre detto che “il sogno è la via maestra per esplorare l'inconscio" oltre a costituire il mezzo più efficace per osservare le fantasie rimosse dall'area della coscienza durante il giorno, che vengono rappresentate come in una specie di teatro durante la notte.
Il viaggiatore onirico sarà in scena da giovedì 28 ottobre a sabato 6 novembre, Sala Aldo Trionfo.
L’incasso della prima serata sarà interamente devoluto alla LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori - Sezione di Genova), che sta lavorando ad “Ancora Donna”, un nuovo progetto dedicato alle donne in chemioterapia e in radioterapia. Il progetto, che intende fornire un aiuto concreto alla donna, è completamente gratuito, e sarà situato all’interno di “Casa Amici”, una grande casa dedicata ai malati oncologici provenienti da lontano e situata in Corso Europa 44/1.

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