domenica, maggio 13, 2012

Agenzia Radicale - Soltanto un quadro al massimo: Gino De Dominicis e Sigmar Polke

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All’Accademia Tedesca a Villa Massimo a Roma
di GIOVANNI LAURICELLA
Soltanto un quadro al massimo, curata da Ludovico Pratesi e dal Direttore dell’Accademia Tedesca, Dr. Joachim Blüher, mette a confronto di volta in volta l’opera di un artista tedesco con quella di un artista italiano. LaPiramide Invisibile di De Dominicis e la Kartoffelmaschine (Macchina delle patate) di Sigmar Polke sono state realizzate entrambe nel 1969. Una base di una piramide che altro non è che un quadrato disegnato sul pavimento è l'opera che in questo caso viene realizzata da chissà chi per Gino De Dominicis, che ormai ci ha lasciato da oltre un decennio.
La Piramide Invisibile è una tra le opere più rappresentative della sua arte - molto criptica - che a suo tempo faceva tanto scalpore. Arte visuale, definita anche concettuale: adesso le opere che si rifanno a tale concezione si definiscono post-concettuali. Opere intrise di un contenuto che spesso si rifaceva esplicitamente alla filosofia.
Eppure, anche se non sembra, perché di arte contemporanea si parla, cioè di qualcosa che è proiettata in un’ idea che guarda avanti per anticipare le aspettative di tutti, il suo pensiero viene da un tempo a noi lontano: si rifà, infatti, totalmente a quello dello scrittore drammaturgo Alfred Jarry (1873 – 1907), e in particolare alla sua “scienza delle soluzioni immaginarie”, all’universo supplementare al nostro, alla logica delle accezioni da lui stesso definita Patafisica.
Questo concetto si rifà ironicamente alla metafisica, ovvero alla scienza di ciò che è vicino e viene dopo la fisica, la cui radice èancora più lontana, in quanto risalente a Enopide di Chio o meglio al suo allievo più per noi famoso, Ippocrate di Chio (470 – 410 a. C.) da non confondere con il padre della medicina. Questi fu anche il precursore delle scoperte geometriche che conosciamo da Euclide, tipo le dimostrazioni per assurdo che portarono alla quadratura del cerchio o area delle lunule ecc.
Non a caso Gino ha molto insistito e tanto realizzato sulle rappresentazioni di allestimenti che avevano a che fare con la “geometria”, scienza da lui appositamente reinventata.
Una elaborazione che, come ho già detto prende spunto dalla Patafisica. Patafisica? Sì e che opera ti ci mette a fianco Ludovico Pratesi? Le patate di Sigmar Polke, non meno nobili della filosofia della patafisica perché anche loro pregne di pensiero filosofico. In questo caso sono “patafisica” nel senso voluto dall’artista tedesco che dà una particolare forza rigeneratrice alla natura.
Infatti, come di vede nell'opera esposta di fronte a quella di Gino De Dominicis, la patata esercita la sua forza girando intorno all’altra che giace immobile al centro… Più patafisica di così!
Gino De Dominicis e Sigmar Polke al MassimoVilla Massimo, Accademia Tedesca, Romadal 03/05/2012 al 07/06/2012

FONTE Agenzia Radicale

Soltanto un quadro al massimo: Gino De Dominicis e Sigmar Polke
sabato 12 maggio 2012