venerdì, dicembre 19, 2008

VEDI NAPOLI E POI MUORI


Mario Persico
Nato nel 1930 a Napoli dove vive e lavora. Negli anni Cinquanta, insieme a Mario Colucci, Lucio Del Pezzo, Guido Biasi, fece parte del gruppo di artisti che aderì alla corrente pittorica detta nucleare, il cui maggior rappresentante era il milanese Enrico Baj.Dal 1959 al 1963 è stato il redattore della rivista “Documento Sud”, un foglio di tendenza che stabilì tra la città di Napoli ed il mondo dell’arte una fitta serie di rapporti internazionali. Dal 1963 Persico cominciò un percorso autonomo, verso opere aperte che chiamò “praticabili”, poiché il fruitore poteva interagire con esse, ampliandole o modificandole. Nel 1966 illustra la traduzione italiana di Luciano Caruso dell’opera patafisica Ubu Cocu di Alfred Jarry. L’artista frequenta e collabora da sempre con Edoardo Sanguineti. (scenografie e costumi per l’opera Laborintus II di Sanguineti su musiche di Luciano Berio alla Scala di Milano nel 1973). Più recentemente ha firmato con Sanguineti, Dorfles e Pirella il Manifesto dell’Antilibro ed ha realizzato nel 2001, alla Biennale di Venezia, due Bandiere della Pace impaginando nei modi della poesia visiva un testo di Sanguineti. Nel 2004, un Omaggio a Shakespeare, nove sonetti”, con traduzioni di Sanguineti. Dal 2001 è Rettore Magnifico dell’Istituto Patafisico Partenopeo.
TEATRO: TERZO “TEATRINVERSUS” DEDICATO AD ALFRED JARRY


(AGI) - Cagliari, 9 dic. - E’ dedicata all’artista francese Alfred Jarry la terza edizione di “Teatrinversus”, rassegna di teatro, musica, danza e arti visive che prende il via sabato 13 dicembre a Villasor. Il cartellone 2008 proposto della compagnia “Fueddu e Gestu” concentra l’attenzione sulla figura dell’autore di “Ubu Roi” dopo aver ripercorso, nelle due edizioni precedenti, la carriera artistica di Federico Garcia Lorca e Frida Kahlo.
La rassegna, che si concludera’ il 21 dicembre, affida il debutto al fotografo Pablo Volta che, nella mostra “Demolizione Z” racconta, attraverso le immagini, lo smantellamento degli impianti industriali dello zuccherificio di Villasor, una sorta di omaggio agli operai in cassa integrazione che attendono la riconversione dello stabilimento.
“Teatrinversus”, che quest’anno si avvale della collaborazione dell’Istituto Patafisico francese, prevede la proiezione del film di animazione “Il pianeta selvaggio” di Roland Topor, opera grottesca nota per le immagini surreali tra ambientazioni e creature. Il calendario offre, inoltre, il debutto in prima nazionale del nuovo spettacolo di Fueddu e Gestu “Ubu Rey”, in programma il 18 dicembre, tratto dall’omonima opera di Jarry.
“E’ uno spettacolo sardonico”, ha spiegato il regista Giampietro Orru’, illustrando stamane alla stampa il programma della rassegna, “dove la maschera mantiene la sua funzione simbolica, esplorando lo spirito del personaggio grottesco ideato da Jarry, marionetta umana brutale e cinica, ingorda di potere e denaro e perfetta sintesi di disumanita’ e lucido gioco al massacro”.
Tra gli appuntamenti rientra anche l’incontro, sabato 20, alle 17.30, con Fernando Arrabal, scrittore di origine spagnola che, con la sua opera, ha ottenuto riconoscimenti dal Teatro dell’Accademia francese, il Nabokov di narrativa, l’Espasa di saggistica e il World’s Theater. A seguire, alle 21, Giovanni Fancello ed Enzo Favata si esibiranno nel concerto “Jazz e cucina: sukku suk, il cibo raccontato e suonato”. (AGI)
Fernando Arrabal, La scampagnata. Recensione di Beppe Costa
10 Dicembre 2008


Fernando Arrabal ritorna trent'anni dopo la prima edizione di Panico da Pellicanolibri.
Nel 1978, con la mia appena neonata casa editrice, pubblicai il volume di Arrabal, Alejandro Jodorowsky e Roland Topor Panico (in Francia era uscito nel ’77, che tempismo per un editore italiano!) manifesto di un movimento surreale fondato da Arrabal.
Regista, autore di testi teatrali, giocatore di scacchi (e molto altro ancora) erede naturale di Eugène Ionesco, aggregò filosofi, pittori, scultori, e musicisti. Jodorowsky è diventato molto noto in Italia per aver girato film con Battiato e pubblicato diversi libri. Ho avuto con lui uno straordinario incontro a Taormina, membro della giuria dell’omonimo festival.
Di Arrabal pubblicai altri due libri, un testo teatrale e un libretto di previsione politica rivolto ai militanti comunisti spagnoli. In quel periodo molti gruppi teatrali a Milano e Roma mettevano in scena Il cimitero delle automobili (edito da Milano Libri) e il Gran Cerimoniale. Due piccoli capolavori che venivano replicati per mesi (i teatri erano molto piccoli). E noi, io Fernando e Alejandro molto giovani e folli.
Infatti la collana dove ebbero collocazione si chiamava “La nave dei folli”.
Se allora la fortuna non ci arrise a Fernando e alla mia editrice, alle prime pubblicazioni, oggi vorremmo avere la speranza che, trent’anni dopo (come è accaduto per altri eventi culturali) il nostro paese si accorga di un autore così geniale. Un ribelle appassionato e giocoso, dissacrante, con una visione della politica, la sua opera ‘vede’ la sindrome del nostro secolo fatto di reticolati e di gulag: un modo per stare costantemente in guardia. Verso la fine di Lettera ai militanti comunisti spagnoli Arrabal scrive: «…la grande sghignazzata universale che mostri, una buona volta, che il comunismo, come il re è nudo, … e che mi perdonino le vittime»; era il ’78 e il muro non era caduto ancora e Ceauºescu stava ancora al potere. Era ed è più informato dei politici, dei giornalisti e degli ‘storici’.
La sua opera ha ottenuto il plauso internazionale (il Gran Premio di Teatro dell’Accademia Francese, il Nabokov di narrativa, l’Espasa di saggistica, il World's Theater, solo per citarne alcuni). Il Collegio di Patafisica lo ha insignito del titolo di «Trascendente Satrapo» (che per questo collegio equivale al Nobel). È stato ultimo finalista del Premio Cervantes 2001, grazie al sostegno di Camilo José Cela. Le Mage assicura che è stato finalista del Nobel 2005, premio che hanno sollecitato per l’autore varie istituzioni e personalità, come ad esempio il Professor Francisco Torres Monreal, dell’Università di Murcia. Il 14 luglio 2005 gli è stata conferita la Legion d’Onore.

Beppe Costa
per info: 06 61563181