VIRGILIO POETA VIAGGIATORE MAGO PATAFISICO 70 - 19 a.C.
Mentre Spartaco guidava la rivolta degli schiavi contro l' impero romano e veniva sconfitto ed ucciso da Pompeo e Crasso;
mentre Cesare, trentenne, si presentava candidato per un posto di questore a Roma;
nasceva nelle campagne mantovane, vicino alle rive del Mincio, Publio Virgilio Marone.
Le notizie sulla sua famiglia sono varie e contraddittorie: una discendenza celtica e l' appartenenza a una stirpe di " maghi " sono citate più volte.
I genitori erano benestanti abbastanza da permettersi di mantenere il figlio agli studi, prima a Cremona, poi a Milano; studiò lettere latine e greche, medicina, matematica, filosofia con Sirone l' epicureo, fisica. Si interessò agli scritti di Pitagora, di Platone, degli accademici e degli stoici; fu iniziato alla lettura di Omero ed alle mitologie classiche dal grammatico greco Partenio; conosceva Teocrito e la cultura fiorita sotto la dinastia Tolemeide nel Mediterraneo: non erano passati che duecento anni e i maestri greci emigravano in tutto il mondo lavorando come insegnanti.
Virgilio scrisse ancora ragazzo le sue prime composizioni, i bucolica carmina, canzoni pastorali; sono prove di emulazione di Teocrito, ma anche un palese tentativo di tramandare la cultura greca al mondo latino.
Quando ebbe compiuto i ventisette anni una disgrazia venne a turbare la sua vita fino allora dedicata a problemi di ordine intellettuale: Ottaviano Augusto imperatore, dopo la lunga guerra in Asia, torna vincitore a Roma ed assegna ai reduci ottimi appezzamenti di terreno nelle province di Cremona e Mantova; poco importavano ad Ottaviano i destini degli abitanti di quelle zone, piccoli proprietari e pastori provenienti dalle più diverse parti dell' Europa: sarebbero semplicemente ritornati profughi. Così era in quei tempi . . .
Anche ciò che è di Virgilio viene assegnato ad un reduce, terre, campi, residenza in città, servitori, tutto.
Virgilio, attraverso l' amicizia con Asino Pollo, comandante delle truppe imperiali nel mantovano, ottiene una presentazione per Mecenate e parte per Roma portando con sè i bucolica carmina; ottiene da Ottaviano di poter conservare il suo possesso e riceve l 'ordine di comporre altre canzoni che oltre ad avere uno scopo didattico divulgativo, celebrino l' imperatore e i suoi ministri.
Ma nonostante questo il veterano al quale era stato assegnato il podere di Virgilio reclama con la forza la sua conquista e cerca di ucciderlo; non c'è nulla da fare:
" Ma le poesie ci valsero,
contro le armi marziali, quanto si dice valsero
le colombe d' Africa contro le aquile rapaci. "
I suoi protettori romani gli offrono un posto di lavoro nell ' amministrazione pubblica di Napoli, una villa prestata da Mecenate, un' ordinazione per le Georgiche, seconda opera che scriverà negli anni successivi.
Gli ultimi anni della sua vita trascorsero tra viaggi e tentativi di comporre l' Eneide, saga di leggende sulle origini dei romani; rimase incompiuta e venne completata, nonostante il suo desiderio che fosse bruciata, da altri poeti minori.
Morì in Puglia, di ritorno da un viaggio incompiuto verso la Grecia; fu sepolto a Napoli, per la via vecchia di Pozzuoli, all' età di cinquantuno anni, diciannove anni prima della nascita di Cristo.
La Redazione di Wanted - novembre 1996
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